Car sharing in Italia, dalla fase di start up al consolidamento

È sicuramente il sistema di mobilità condivisa più noto e riconoscibile grazie anche all’impegno di colossi dell’automotive o dell’oil & gas che in tempi non sospetti hanno intravisto nel carsharing un avvenire di sicuro successo.
Il Car Sharing in Italia dalla fase di Start up al consolidamento

Effettivamente non si sbagliavano di molto visto che la prima conclusione che si può trarre dal recente rapporto dell’Osservatorio Sharing Mobility, è che il carsharing di fatto è uscito dalla fase di start up ed entra in quella del consolidamento.

Tante anche le iniziative volte ad incoraggiare l’apertura di servizi di carsharing, come ad esempio quella legata al micro carsharing promossa da ICS e per la quale Vectore® è piattaforma qualificata.

Se però, e lo vediamo subito, i servizi di condivisione delle automobili fanno registrare numeri importanti in merito alla mobilità condivisa fra cittadini, una considerazione a parte va fatta per il carsharing aziendale.

Sono ancora poche infatti le aziende che avvertono l’esigenza di strutturare il proprio parco auto in modalità carsharing – carpooling, che invece garantirebbe un saving importante legato alla gestione del parco auto.

Discorso questo che assume risvolti ancor più interessanti se lo si accosta alla Pubblica Amministrazione, dove il parco auto medio è nell’ordine di diverse centinaia di veicoli ed il numero di utenti si conta in migliaia. Certo, occorrerebbe anche una politica di incentivazione da parte dello Stato in questa direzione, come è stato evidenziato nella 3° Conferenza sulla Sharing Mobility tenuta dall’Osservatorio.

Ma torniamo alla situazione fotografata dall’Osservatorio relativamente al Carsharing. Suddividendo i servizi fra free-floating e station based, si nota come del milione e 860 mila utenti iscritti ai servizi di carsharing, ben il 90% predilige quelli a flusso libero. Più alto però il dato incrementale relativo ai servizi station based, che nel 2018 hanno registrato su base annua un aumento del 37%, rispetto al +27% rilevato sui servizi free-floating.

Interessante poi notare come, sempre secondo i dati forniti dall’Osservatorio Sharing Mobility, il 66% degli iscritti al carsharing in Italia siano uomini di età media fra i 30 ed i 39 anni mentre i due terzi degli utenti che prediligono l’elettrico hanno un’età compresa tra i 18 ed i 29 anni. La “palma” di carsharing rosa per eccellenza va a Bluetorino che registra un’utenza femminile per il 41,1% dei propri iscritti. Nel 2018 sono stati ben 89,9 milioni i Km percorsi in carsharing in Italia nel ed il free-floating ha raddoppiato la percorrenza rispetto all’anno 2015 mentre i servizi station based hanno registrato un aumento del 12% sul 2017.

Servizi a postazione fissa poi si distinguono nell’abbracciare sempre più una mobilità ecologica. Su una base complessiva di 7.961 auto infatti, il 27% del parco auto in carsharing in Italia è costituito dalle auto elettriche che, rispetto al 2017, nello scorso anno sono aumentate del 39% in seno ai servizi station based rispetto al +11% fatto registrare dai servizi free-floating.

Quanto al numero di auto disponibili la crescita nel 2018 ha registrato un rallentamento ma la domanda non si è fermata facendo registrare un prelievo medio di 5 volte al giorno ad auto. Tasso di rotazione medio più elevato a Torino per le flotte in free-floating con 6,2 noleggi giornalieri ad auto. Seguono Milano con 5,6, Roma con 4,1 ed infine Firenze con 3.

È proprio nelle grandi città del Centro – Nord Italia che il free-floating la fa da padrone, con una distribuzione di 22 auto per mille abitanti a Milano, 13 a Firenze, 9 a Bologna, 8 a Torino e 7 nella Capitale.

Per quanto riguarda invece il servizio a postazione fissa, la distribuzione territoriale risulta più ampia grazie alle esperienze regionali con i carsharing varati in Lombardia, Sudtirol e Trentino, oltre a Salento e Sardegna.

Numeri dunque importanti quelli esposti dall’Osservatorio nel 3° rapporto sulla Sharing Mobility per quanto concerne il car sharing e che rappresentano una base solidissima sulla quale costruire una mobilità sempre più aperta al risparmio e al rispetto dell’ambiente. Numeri che qualificano l’Italia anche agli occhi dell’Europa.

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